Acque Sulfuree
Acque Sulfuree



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ACQUE SULFUREE

Vengono classificate come sulfuree quelle acque che hanno una quantità pari o superiore ad 1 mg di acido solfidrico per litro. Queste acque spesso contengono anche altri elementi, tipo l'anidride carbonica, il calcio, il sodio, alcuni cloruri, ioduri, bromuri e bicarbonati. Gli studi effettuati sulle acque di tipo sulfureo sembrano confermare antichissime terapie termali, che venivano applicate in presenza di patologie a carico di diversi apparati dell'organismo umano. Le acque sulfuree vengono infatti facilmente assorbite dal nostro corpo durante i trattamenti effettuati alle terme, sia tramite trattamenti interni, come le cure idropiniche, le irrigazioni e l'aerosol, sia tramite trattamenti esterni, come i bagni termali o i fanghi.
La fase dell'eliminazione del gas, assunto nelle differenti modalità, avviene invece sempre attraverso i polmoni. Come per tutti i tipi di acque termali, anche in questo caso, per esplicare al meglio i loro benefici, le acque sulfuree devono essere ingerite il più vicino possibile al luogo in cui sgorgano, in quanto le fasi di imbottigliamento, conservazione e riapertura nella fase dell'utilizzo, comportano necessariamente delle perdite consistenti di gas, che denaturano le originarie caratteristiche dell'acqua.
Le acque di tipo sulfureo contengono zolfo in varie combinazioni. Queste acque hanno una caratteristica peculiare che ad alcuni può causare qualche problema di accettazione: sono riconoscibili dall'odore, nauseabondo, simile a quello delle uova marce, causato dalla presenza dell'idrogeno solforato. A dispetto dell'odore però le acque sulfuree sono la panacea di molti problemi fisiologici. Da numerosi studi effettuati, le acque solfuree risultano particolarmente indicate nelle malattie croniche che riguardano l'orecchio, il naso, la faringe e la laringe; inoltre sono utilizzate nelle malattie osteoarticolari, nelle malattie del ricambio, nelle malattie cutanee e ginecologiche.
Normalmente infatti vengono somministrate per bibita, ma il loro utilizzo avviene anche attraverso la balneoterapia ed i fanghi termali, oltre che con le irrigazioni vaginali. Sembra che, oltre a ridurre la pressione arteriosa sistemica, questo tipo di acque stimoli i meccanismi di difesa dei tessuti, oltre ad avere effetti antiinfiammatori. Numerosi studi hanno anche evidenziato che le acque contenenti zolfo hanno un'azione benefica a livello epatico, aumentano la motilità a livello intestinale, favoriscono la secrezione gastrica e creano una certa motilità nelle vie biliari.
Sono riconosciute anche le proprietà esfolianti e detergenti delle acque sulfuree che vengono usate in dermatologia per il loro effetto disintossicante ed antiseborroico. Ricordiamo comunque che, prima di intrapprendere qualsiasi cura, il consulto con il medico è indispensabile, soprattutto in presenza di patologie presunte o accertate; consigliamo di utilizzare queste pagine come punto di partenza per ulteriori ricerche a scopo conoscitivo.

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